Ducoli’s web site © 2007

 

News

Live

Press

BIO

CD.Graphy

Free Listening

Info

Guest Book

 

Home

 

 

 

Produced ... Alice Quarteroni-Valerio Gaffurini ... Music ... Valerio Gaffurini-Stefano Codenotti ... Words ... Alessandro Ducoli ... Artwork ... Armando Bolivar (cover ...  Mannequin Lighthouse ...  Paul Grand) ... Recorded, Mixed, Mastered .... XTR STUDIO-MacWave Studio (Italy) ... Sound engineer .... Valerio Gaffurini-Paolo Costola ... Performed ... Alberto Pavesi-Drums ... Larry Mancini-Bass ...  Gaffurini-Piano-Programming ... Giorgio Pezzotti-Paolo Costola-Guitars ... Stefania Martin-Backing Vocals ...

 

alicequarteroni@yahoo.it

 

www.alicequarteroni.com

 

 

L’Infinito è semplice è il disco d’esordio di Alice Quarteroni, vero e proprio astro nascente della musica italiana. Sono stati gli stessi autori Christian Codenotti, Alessandro Ducoli e Valerio Gaffurini, a sceglierla come voce e anima di un disco di nove canzoni in cui il romanticismo è il vero e unico filo conduttore. Un concept album dove, il risultato finale da ragione ad ognuna delle scelte fatte, anche per quanto riguarda i suoni e gli arrangiamenti che, accanto alla necessità di mantenere un certo appeal radiofonico, non hanno trascurato ricerca e cura dei dettagli. Ed è proprio la voce di Alice, il dettaglio più cercato, è l’esatta quadratura del cerchio: forte e intensa, calda.

 

 

Alice Quarteroni,

L’infinito è semplice (2011)

 

Luna storta

La persistenza della memoria

Brutte novità

Cade la sera

La tua ombra

L’infinito è semplice

L’ultima stella caduta

Due

La logica del volo

 

 

Luna storta (13 marzo 2010)

Niente male … non fa male … mai … le stelle … mai …

Non lo fare … criminale … mai … le stelle … mai …

Niente male … non è male … mai …le stelle … mai …

Non lo fare … lascia stare … mai … le stelle … mai …

Puoi colpire … questo cuore … mai … le stelle mai

Puoi  provare … il mio cuore … mai ... le stelle mai

La mia luna storta … (nella luna)…

Luna ormai risorta … (la mia luna) …

In questa eclissi della mia luna …

Nessuna stella sulla mia strada …

In questa notte di luna piena ... luna risorta …

 

Luna storta. Ogni storia d’amore è fatta di compromessi, e diventa un compromesso anche la scelta di lasciarsi eclissare da qualcun altro. Per qualcuno inevitabile, per qualcun altro difficile da accettare.

 

 

 

 

La persistenza della memoria (13 marzo 2010)

Non è facile dirti come sto … non è semplice …

Non ci sono le grandi novità … ci credi anche tu …

Ho cambiato soltanto poche cose … le conosci già …

Ho cercato il sistema  per capirle … è quello migliore …

Non è facile chiederti di noi … ci sono se vuoi …

Come vedi non è una novità … ci sei proprio tu …

Sulla lancetta dell’orologio …  che gira ancora …

Sulla lancetta del tuo orologio … che gira e rigira …

Maledetto … il tempo … il vento

Tornerai a settembre … e per sempre … resterai …

 

La persistenza della memoria. Un’immaginata estate di Salvador d’Alì, la prima senza la sua amata Gala. Un momento di riflessione sulla sua vita e sulla necessità di ogni essere umano di fuggire dalla solitudine. Il suo più grande dipinto diventa incredibilmente vero proprio in quei momenti in cui il ricordo di lei diventa difficile da gestire, anche per uno dei più influenti personaggi della storia. Sicuramente il più rocker tra i grandi maestri della pittura…

 

 

 

 

Brutte novità (12 marzo 2010)

Mi sento sola … brutte novità …

Sono da sola … poche novità … mi manchi …

Ti voglio ancora … brutte novità …

Non passa l’ora … brutta novità … mi manchi …

Ti voglio adesso … brutte novità …

Ancora un’ora … poche novità … mi manchi …

Ti voglio addosso … brutte novità …

Non basta un’ora … brutta novità … mi manchi …

Sei solo tu … un’anima …

Sei sempre tu … nell’anima …

Sei solo tu … un’anima …

Sei sempre tu … ancora …

Dove sei … ancora un attimo …

Dove vuoi … ancora un attimo …

Mi sento sola … brutte novità …

 

Brutte novità. La tua assenza è un assedio… Piero Ciampi la descriveva così, in maniera certamente più efficace (soprattutto nell’epilogo del brano). Ma per qualcuno è un concetto ancora più semplice: mi manchi.

 

 

 

 

 

Cade la sera (11 marzo 2010)

Il vento … la linea retta … di questa luce …

Il sole caldo … luce piena … sulla tua schiena

Adesso … la linea è buona … sulla mia strada …

Preziosa e dolce … luce accesa … pensiero caldo …

Tu sei di più …

Io … è tutto e sempre …

È tutto quanto … è tutto adesso …

È la mia primavera …

È tutto quanto … è tutto adesso …

Sta cadendo la sera …

 

Cade la sera. Il riverbero carico di colori del tramonto suscita sempre sensazioni forti per ognuno di noi, e chiunque ha il diritto di dare una propria unità di misura a queste sensazioni.

 

 

 

 

 

La tua ombra (13 marzo 2010)

Il sole del tramonto è una luce lontana …

Il senso delle cose non è niente …

Un unico momento … una vita quasi intera …

Vorrei un altro bacio … più di cento …

Un’ombra lunga e il sole in un secondo si nasconde …

Lasciandomi da sola senza niente …

Mentre la tua città si trasforma per la sera …

Le ombre dei lampioni sono nere …

Qui le stelle non guardano giù …

Qui nessuno riesce ad uscire dall’ombra …

La tua ombra …

 

La tua ombra. Le ombre lunghe della sera creano figure nuove anche in una città che solo qualche minuto prima del tramonto sembravano essere più familiari. A volte, ogni ombra produce una potenziale eclissi, ben diversa da quella che si potrebbe subire quando il cono d’ombra viene prodotto dalla persona che si vorrebbe vicina.

 

 

 

 

L’infinito è semplice (14 marzo 2010)

Un attimo di te ... un altro attimo

Un attimo cos'è ... è vero

Un attimo perché ... un'altra anima

Un attimo cos’è ... ancora

Un attimo non è ... un'altra orbita

Un attimo per me ... è vero

Un attimo di più ... mi basta un po' di più

Un attimo per noi ... ancora

Resta qui con me ... un attimo di più

Il senso è niente ... non è importante ... mai

L'infinito è semplice ... è vero ... siamo noi ... ancora

Raccontami chi sei  … raccontami se vuoi

Un attimo cos’è ... è vero

 

L’infinito è semplice. Una storia d’amore può dare sensazioni infinite. È un concetto molto semplice, che non sempre, tuttavia, trova la condivisione necessaria a renderle tali.

 

 

 

L’ultima stella caduta (31 ottobre 2008)

Dammi la tua sensazione di anima senza una collocazione

Dammi una scelta diversa, l’ho persa dentro la confusione

Dammi la tua soluzione migliore … l’ultima che sai portare

Dammi la tua direzione segreta … dammela per respirare

Dammi la sola risposta che voglio … nutre la mia condizione

Dammi la chiave nascosta, mi serve  … portami la tua emozione

… un’altra volta ancora

… dammene ancora, io voglio di più

Un’altra volta ancora

Siamo l’ultima stella caduta

Un’altra volta ancora

Siamo l’ultima stella perduta

Cadono senza parole le stelle, senza alcuna direzione

Lasciano un segno di luce nel buio … lasciami guardare il cielo

Voglio sentirti bruciare, brillare, voglio l’ultimo bagliore

Prima che il giorno riporti la luce, voglio ancora il tuo splendore

 

L’ultima stella caduta. We are sturdust… we are golden, cantava Joni Mitchell nel brano Woodstock. La sua concezione più elevata di libertà (I'm going to try an' get my soul free) viene in questo brano identificata non nella collettività di un evento come Woodstock, ma come unione di due sole anime che, insieme, possono brillare come stelle… anche fino a bruciare.

 

 

 

 

Due (12 marzo 2010)

In due … noi due … come un fantasma

Mi vuoi … ci sei … la tua risposta

Puoi avermi … solo tu

Come acqua … sulla bocca

Come luce … se mi vuoi

La tua sete … siamo noi

Qui non si vola … più

In due … lo sai … ridammi il meglio

Per noi … lo sai … non è uno sbaglio

Qui non si vola … più

Passa il tempo … troppo lento … non ti sento

Passa accanto … sono sola … primavera 

Passa dentro … ne ho bisogno e tu … come il sogno sei

Troppo dentro … Primavera … Primavera

In due … noi due … come un fantasma

 

Due. Due: il primo dei numeri pari che ha un significato concreto (lo zero non conta…). L’individualità dell’essere umano si completa solo nell’unione con un'altra vita. Spesso questa cosa viene dimenticata e a rimetterci è sempre l’individuo.

 

 

 

 

La logica del volo (15 marzo 2010)

Pochi giorni … brevi istanti… ogni singola parola

Ascolta … ti sento … ti cerco … chi sei…

Pochi giorni … due minuti … una lunga settimana

Il mondo … è lento … per noi …

Pochi giorni … la distanza … ogni singolo pensiero

Il senso … del tempo … del volo

Ma qui non si può

Come due ali nella pioggia

Come noi, come noi

… ma non è logico, lo sai

Pochi istanti per sentirti, per sentire come stai

Ogni cosa che hai lasciato, lascia un segno e tu lo sai

Ogni singolo pensiero adesso è contro questo volo

Dimmi solo una parola e non lasciarmi mai più sola

 

 

La logica del volo. Si può volare anche dentro ad un appartamento, altrimenti non si spiegherebbero un sacco di cose sulla vita della maggior parte degli esseri umani. Serve anche ad aiutarci a sconfiggere l’invidia del volo… e per noi che non abbiamo gli strumenti necessari al volo, è chiaro che sia più facile farlo quando siamo in compagnia.

 

 

 

News

Live

Press

BIO

CD.Graphy

Free Listening

Info

Guest Book

 

Home

 

Ducoli’s web site © 2007