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Produced ... Alice
Quarteroni-Valerio Gaffurini ... Music ... Valerio Gaffurini-Stefano Codenotti ...
Words ...
Alessandro Ducoli ... Artwork ... Armando Bolivar (cover ... Mannequin Lighthouse ... Paul Grand) ... Recorded, Mixed, Mastered
.... XTR STUDIO-MacWave
Studio (Italy) ... Sound engineer
.... Valerio Gaffurini-Paolo Costola ... Performed ... Alberto Pavesi-Drums
... Larry Mancini-Bass ... Gaffurini-Piano-Programming
... Giorgio Pezzotti-Paolo Costola-Guitars ... Stefania
Martin-Backing Vocals ... L’Infinito
è semplice è il disco d’esordio di Alice Quarteroni, vero e proprio astro
nascente della musica italiana. Sono stati gli stessi autori Christian Codenotti, Alessandro Ducoli e Valerio Gaffurini, a sceglierla come voce e anima di un disco di
nove canzoni in cui il romanticismo è il vero e unico filo conduttore. Un concept album dove, il risultato finale da ragione ad
ognuna delle scelte fatte, anche per quanto riguarda i suoni e gli
arrangiamenti che, accanto alla necessità di mantenere un certo appeal
radiofonico, non hanno trascurato ricerca e cura dei dettagli. Ed è proprio
la voce di Alice, il dettaglio più cercato, è l’esatta quadratura del
cerchio: forte e intensa, calda. |
Alice Quarteroni, L’infinito è semplice
(2011) Luna storta La persistenza della memoria Brutte novità Cade la sera La tua ombra L’infinito è semplice L’ultima stella caduta Due La logica del volo Luna storta
(13 marzo 2010) Niente male … non fa male … mai … le stelle … mai … Non lo fare … criminale … mai … le stelle … mai … Niente male … non è male … mai …le stelle … mai … Non lo fare … lascia stare … mai … le stelle … mai … Puoi colpire … questo cuore … mai … le stelle mai Puoi provare … il
mio cuore … mai ... le stelle mai La mia luna storta … (nella luna)… Luna ormai risorta … (la mia luna) … In questa
eclissi della mia luna … Nessuna stella
sulla mia strada … In questa
notte di luna piena ... luna risorta … Luna storta. Ogni
storia d’amore è fatta di compromessi, e diventa un compromesso anche la
scelta di lasciarsi eclissare da qualcun altro. Per qualcuno inevitabile, per
qualcun altro difficile da accettare. La
persistenza della memoria (13 marzo 2010) Non è facile dirti come sto … non è semplice … Non ci sono le grandi novità … ci credi anche tu … Ho cambiato soltanto poche cose … le conosci già … Ho cercato il sistema
per capirle … è quello migliore … Non è facile chiederti di noi … ci sono se vuoi … Come vedi non è una novità … ci sei proprio tu … Sulla lancetta dell’orologio … che gira ancora … Sulla lancetta del tuo orologio … che gira e rigira … Maledetto … il
tempo … il vento Tornerai a
settembre … e per sempre … resterai … La persistenza
della memoria. Un’immaginata estate di Salvador
d’Alì, la prima senza la sua amata Gala. Un momento di riflessione sulla sua
vita e sulla necessità di ogni essere umano di fuggire dalla solitudine. Il
suo più grande dipinto diventa incredibilmente vero proprio in quei momenti
in cui il ricordo di lei diventa difficile da gestire, anche per uno dei più
influenti personaggi della storia. Sicuramente il più rocker tra i grandi
maestri della pittura… Brutte novità
(12 marzo 2010) Mi sento sola … brutte novità … Sono da sola … poche novità … mi manchi … Ti voglio ancora … brutte novità … Non passa l’ora … brutta novità … mi manchi … Ti voglio adesso … brutte novità … Ancora un’ora … poche novità … mi manchi … Ti voglio addosso … brutte novità … Non basta un’ora … brutta novità … mi manchi … Sei solo tu …
un’anima … Sei sempre tu
… nell’anima … Sei solo tu …
un’anima … Sei sempre tu
… ancora … Dove sei …
ancora un attimo … Dove vuoi …
ancora un attimo … Mi sento sola
… brutte novità … Brutte novità. La
tua assenza è un assedio… Piero Ciampi la descriveva così, in maniera
certamente più efficace (soprattutto nell’epilogo del brano). Ma per qualcuno
è un concetto ancora più semplice: mi manchi. Cade la sera
(11 marzo 2010) Il vento … la linea retta … di questa luce … Il sole caldo … luce piena … sulla tua schiena Adesso … la linea è buona … sulla mia strada … Preziosa e dolce … luce accesa … pensiero caldo … Tu sei di più … Io … è tutto e sempre … È tutto quanto
… è tutto adesso … È la mia
primavera … È tutto quanto
… è tutto adesso … Sta cadendo la
sera … Cade la sera. Il
riverbero carico di colori del tramonto suscita sempre sensazioni forti per
ognuno di noi, e chiunque ha il diritto di dare una propria unità di misura a
queste sensazioni. La tua ombra
(13 marzo 2010) Il sole del tramonto è una luce lontana … Il senso delle cose non è niente … Un unico momento … una vita quasi intera … Vorrei un altro bacio … più di cento … Un’ombra lunga e il sole in un secondo si nasconde … Lasciandomi da sola senza niente … Mentre la tua città si trasforma per la sera … Le ombre dei lampioni sono nere … Qui le stelle
non guardano giù … Qui nessuno
riesce ad uscire dall’ombra … La tua ombra … La tua ombra. Le
ombre lunghe della sera creano figure nuove anche in una città che solo
qualche minuto prima del tramonto sembravano essere più familiari. A volte,
ogni ombra produce una potenziale eclissi, ben diversa da quella che si
potrebbe subire quando il cono d’ombra viene prodotto dalla persona che si
vorrebbe vicina. L’infinito è
semplice (14 marzo 2010) Un attimo di te ... un altro attimo Un attimo cos'è ... è vero Un attimo perché ... un'altra anima Un attimo cos’è ... ancora Un attimo non è ... un'altra orbita Un attimo per me ... è vero Un attimo di più ... mi basta un po' di più Un attimo per noi ... ancora Resta qui con
me ... un attimo di più Il senso è
niente ... non è importante ... mai L'infinito è
semplice ... è vero ... siamo noi ... ancora Raccontami chi
sei … raccontami se vuoi Un attimo
cos’è ... è vero L’infinito è
semplice. Una storia d’amore può dare sensazioni
infinite. È un concetto molto semplice, che non sempre, tuttavia, trova la
condivisione necessaria a renderle tali. L’ultima
stella caduta (31 ottobre 2008) Dammi la tua sensazione di anima senza una collocazione Dammi una scelta diversa, l’ho persa dentro la
confusione Dammi la tua soluzione migliore … l’ultima che sai
portare Dammi la tua direzione segreta … dammela per respirare Dammi la sola risposta che voglio … nutre la mia
condizione Dammi la chiave nascosta, mi serve … portami la tua emozione … un’altra
volta ancora … dammene
ancora, io voglio di più Un’altra volta
ancora Siamo l’ultima
stella caduta Un’altra volta
ancora Siamo l’ultima
stella perduta Cadono senza
parole le stelle, senza alcuna direzione Lasciano un
segno di luce nel buio … lasciami guardare il cielo Voglio
sentirti bruciare, brillare, voglio l’ultimo bagliore Prima che il
giorno riporti la luce, voglio ancora il tuo splendore L’ultima stella caduta. We are sturdust…
we are golden, cantava Joni Mitchell nel brano Woodstock. La sua concezione più elevata di
libertà (I'm going to try an' get my
soul free) viene in questo brano identificata non nella collettività di un
evento come Woodstock, ma come unione di due sole anime che, insieme, possono
brillare come stelle… anche fino a bruciare. Due (12 marzo
2010) In due … noi due … come un fantasma Mi vuoi … ci sei … la tua risposta Puoi avermi … solo tu Come acqua … sulla bocca Come luce … se mi vuoi La tua sete … siamo noi Qui non si vola … più In due … lo sai … ridammi il meglio Per noi … lo sai … non è uno sbaglio Qui non si vola … più Passa il tempo … troppo lento … non ti sento Passa accanto … sono sola … primavera Passa dentro … ne ho bisogno e tu … come il sogno sei Troppo dentro … Primavera … Primavera In due … noi due … come un fantasma Due. Due:
il primo dei numeri pari che ha un significato concreto (lo zero non conta…).
L’individualità dell’essere umano si completa solo nell’unione con un'altra
vita. Spesso questa cosa viene dimenticata e a rimetterci è sempre
l’individuo. La logica del
volo (15 marzo 2010) Pochi giorni … brevi istanti… ogni singola parola Ascolta … ti sento … ti cerco … chi sei… Pochi giorni … due minuti … una lunga settimana Il mondo … è lento … per noi … Pochi giorni … la distanza … ogni singolo pensiero Il senso … del tempo … del volo Ma qui non si
può Come due ali
nella pioggia Come noi, come
noi … ma non è
logico, lo sai Pochi istanti
per sentirti, per sentire come stai Ogni cosa che
hai lasciato, lascia un segno e tu lo sai Ogni singolo
pensiero adesso è contro questo volo Dimmi solo una
parola e non lasciarmi mai più sola La logica del
volo. Si può volare anche dentro ad un appartamento,
altrimenti non si spiegherebbero un sacco di cose sulla vita della maggior
parte degli esseri umani. Serve anche ad aiutarci a sconfiggere l’invidia del
volo… e per noi che non abbiamo gli strumenti necessari al volo, è chiaro che
sia più facile farlo quando siamo in compagnia. |
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