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Chitarre Ducoli Luca Voce Ducoli
Alessandro Basso Ducoli Meco Old Batteria Ducoli Meco
Young Arrangiamenti Ducolis Rec.mixo.mast Rumore Bianco Tec Piero Villa Grafica Luke Duke Pics Montini Musiche: Luca Ducolli Testi: Alessandro Ducoli (lyrics assistant: Zeus Morzenti( VIDEO |
Ducolis, FREE YOUR DOG (2018) Ducolis, LIVE AT NISTOC (2020) Ducolis: un liberatorio calcio nel culo Sono selvatici questi Ducolis. Si muovono con irrefrenabile spirito randagio e, al grido
di Free your dog!, ti
trascinano a forza in un viaggio musicale che si presenta come un vero e
proprio calcio nel culo a tutti i fronzoli rock degli ultimi anni. E non mi
riferisco solamente al presuntuosissimo universo indie, per
quanto rock’n’roll possa
rivendicare, ma anche a quello che, forse, potrebbe sembrare rock'n'roll se
non fosse per certe facce lucidate con suoni di maniera. L'album d'esordio di questo improvviso, improvvisato e
inaspettato “supergruppo”,
è composto da 15 brani in cui entusiasmo, gioia, dolore, tenerezza,
cattiveria e chi più ne ha, più ne metta, si mescolano a formare una pinta da
sballo da bere tutta d'un fiato. Mi sento di dire che si tratta di un album
terapeutico, da fare ascoltare e consigliare a quelli che si sono fatti
raccontare un sacco di minchiate dagli allergologi, a quelli che usano i
contapassi, a quelli che distinguono la temperatura in temperatura e
temperatura percepita, a quelli che pensano alla SPA in termini termali e non
in termini automobilistici, insomma, un disco che si presenta come il più
efficace metodo per iniziare a rimettere a posto le cose che recentemente
sono andate storte. I Ducolis sembrano
gente concreta, e fanno il verso ai loro maestri quasi a voler reclamare che
non è finito proprio nulla. E lo fanno in maniera superlativa, con un
adorabile senso di disordine che, proprio nel linguaggio universale del
Rock'n'Roll, trova la sua più coesa essenza. Ecco allora che il giorno del sole per antonomasia, la domenica,
diventa l'apertura da schiaffo di Sunday Duke, mettendo subito in
chiaro che concetti come il buon consiglio, il rompimento di coglioni, le
costrizioni gratuite, eccetera, saranno rimandati al più sincero e sicuro
dei I just really don't matter who you are… Il secondo brano cambia subito direzione e ci fornisce una
tenerissima fanciulla di nome Duffy invitata a lasciarsi
andare a suon di Rock'n'Roll; una canzone che mescola sonorità old rockabilly (Chuck Berry, Little
Richard) con suoni (e una prestazione vocale), che fanno il verso al
compianto Lemmy e
ai suoi Motorhead (potrei
quasi parlare di reincarnazione, ma mi sembra addirittura eccessivo,
doloroso). Dirty Duke, forse il brano più incalzante
dell'album, propone un classico sound da roadmovie di serie B (C); suoni e ritmo appartengono
ai migliori Black Crowes,
e lo sviluppo lirico del brano sembra essere rubato da sceneggiature scartate
da Rodriguez o da Rob Zombie. Nemmeno il tempo di riuscire a rialzarsi dai tre “calci” appena
ricevuti che tutto viene subito ribaltato da una Disco Duke che,
in un modo che ancora mi riesce difficile capire come sia stato possibile,
unisce i Village People ai Grand Funk;
l'approccio lirico è devastante al punto da trasformare dei banalissimi
cliché disco dance in un'apoteosi Rock in cui Brian
Ferry si tiene le strofe, lasciando i ritornelli agli Spin Doctors. Il fiato si fa sempre più corto, ma Doorzz Duke,
prevedibile Rhythm &
Blues che, come già chiaro nel titolo, sembra nascere da uno scambio
di voce e lirica tra The Doors e ZZ Top, ci
fornisce un amichevole spunto per aggiornare la nostra playlist da grigliata. La sontuosità di Lady Duke, capolavoro lirico e
musicale dell'album, si sposta su sonorità più europee che, più che i Faces o Joe
Cocker, sembrano appartenere ai meravigliosi Strange Fruit del film Still Crazy di Brian Gibson. Se non si è capito fin dove può arrivare l'odio, meglio non
ascoltare Jackal Duke… potrebbe confondere ulteriormente le idee:
è un'ammissione di colpa o un'inappellabile accusa? Non si sa, perché lo
sciacallo insultato nella canzone potrebbe essere chiunque… compreso lo
stesso accusatore; il brano si muove con un muro di suono costruito a metà
tra gli stilemi del Delta Blues (soprattutto nel coro black mantra),
e uno Stoner cattivo in cui gli Helmet sembrano trovare nuova energia
se prodotti dai Pissed Jeans. Tutti i protagonisti di questo album, anche quando sono
descritti nei loro lati più negativi, appaiono come eroi quasi fumettistici,
cinematografici; nell'ottava traccia, ispirati da una lampante devozione
per Frank Miller (ma anche da un ben più classico Stan
Lee), i protagonisti dell'album trovano il loro vero supereroe in Brownie Duke,
autentica divinità comic-movie-sitcom che si muove, senza limitazioni
d'universo, per proteggerci e indicarci la strada giusta… L'album ci offre il perfetto alter ego del supereroe Brownie nel
brano immediatamente successivo; ancora una volta i Ducolis ci confondono le coordinate
descrivendo il più tipico dei ruffiani da pub: quell'Arming che
si propone di risolvere tutti i tuoi dubbi esistenziali (compresi quelli che
lui stesso ti caccia addosso), a suon di risse e di insulti (ma non prima di
aver incassato una o più pinte di birre); mi ricorda un misto tra Begbie di Trainspotting, Ed
di Shaun Of
The Dead e, perché no, proprio l'Armando di Jannacci;
tutto mosso dallo spirito più “cazzaro”
del Rod Stewart di Smiler o Gasoline
Halley camuffato da P-Funk. La follia dell'intero progetto trova la sua certificazione
medica in Baracca Duke; un brano di per sé orribile, se non
proprio perché volutamente orripilato dalla necessità di mettere in musica
una delle peggiori filastrocche per bambini; in questa rivisitazione da
reparto neurologico tutto è davvero molto storto, ma così storto da sembrare
addirittura dritto. Usciti dal manicomio si ritorna on the road… Guidati da un Lucky
Duke che ci esorta a non mettere alcuna definizione all'amore; un
brano crudo in cui i suoni monumentali di una slide guitar decisamente cattiva e una batteria
oltremodo cattiva, sono accompagnati da rumori metallici che sembrano essere
prodotti dallo psicopatico di turno. Ed è proprio quando tutto sembra finire tra le mani del più
scuro assassino di adolescenti che arriva il richiamo all'ordine; quello di
un Rasta Duke che, tormentato da una morosa ossessiva e
onnipresente, chiede solo di essere coccolato come si coccola il proprio
cane; ovviamente i rimandi a I Wanna Be Your Dog di Iggy Pop (peraltro
confusamente richiamata nella corale finale), sono fin troppo facili, ma
attenzione: quel Free Your Dog!, cantato a più voci in un finale
da stadio, non si riferisce a nessun cane… si tratta di un insolente gioco di
parole in cui il cane oppresso da catene e serragli non è altro che il
rispettivo attrezzo dell'amore. Questo brano mi piace in maniera particolare
perché, finalmente, ci aiuta a suggerire la sincera differenza tra i dreadlock fatti dal
parrucchiere e i putridi e naturali “boccoli” dei cani liberi. L'amore torna in Love Duke, un altro blues elettrico
che definire classico è sinceramente riduttivo… ma non date nulla per
scontato, anche questa volta non c'è nulla di facile da capire; del resto
tutti i dubbi vengono rimandati alla condizione necessaria, e assolutamente
insufficiente, dell'amore (…love is enough). La chiusura rock classic di Sergeant
Duke, in cui il prevedibilissimo gioco del confondere ulteriormente le
idee ai confusi del «preferisci i Beatles o i Rolling Stones?»,
nasconde toni addirittura pubblicitari: sembra quasi che i Ducolis ammettano
di essere irrisolvibilmente squattrinati,
chiedendo a tutti i negozi di strumenti musicali (o forse a qualcuno in
particolare), di essere aiutati… Non l'ho capita fino in fondo, ma si tratta
di una canzone succosamente ritmata, ideale per qualsiasi tipo di pubblicità
2.0 del cazzo in stile fashion rock. Siamo arrivati ai saluti finali e i Ducolis ci augurano buonanotte con
una Baby Duke che sembra cantata da un orco strampalato che
tiene rinchiusi piccoli innocenti bambini; ogni frase della ninna nanna è
fuori luogo, in un tentativo di dolcezza mal riuscito, ma liricamente
meraviglioso… Il finale, in un confuso crescendo che degenera nella più
deviata psichedelia,
rivela persino il tentativo, forse fallito, di uno Sloth, sempre più schierato dalla parte
dei Goonies,
di salvare tutti i Rock'n'Roll Kids. Se non ci avete capito nulla, non badateci… Usate questo disco
esattamente come si usano certi dischi: come colonna sonora. Lo sapete anche
voi che ci sono dischi da grigliata (tutta la discografia dei CCR,
quelli di Kid Rock, Jackson
Browne, eccetera), quelli per le pulizie domestiche (ABBA, Jackson Five e Queen),
quelli per le cose della camera da letto (Gavin Friday, Kind Of Blue, Brian
Ferry), quelli per la ginnastica (Olivia Newton John) e quelli per
il bricolage… Questo album è perfetto per la “fuga”: scappate da un posto di
blocco? Da un amante psyco?
Dalla preside? Dalle cartelle esattoriali? Dai fanatici della Just? Usate
questo disco… Vi beccheranno al primo incrocio, ma avrete una faccia così
felice che metterà in difficoltà i vostri inseguitori: non sapranno se
condannarvi o estorcervi la musichetta che vi ha messo in pace con i cattivi… Non serve aggiungere altro… niente dettagli biografici, tecnici,
grafici, sudici, pudici, ludici, eccetera. Cercateli, catturateli e curateli. Non ve ne pentirete… Almeno
non fino a quando non vi accorgerete che, essendo ingabbiabili, saranno già
fuggiti distruggendovi casa e serraglio... Ma non prima di avervi
saccheggiato fino all’osso il frigorifero e la cantina. PS. Mi sono permesso di fornirvi la mia traduzione filologica di
tutti i testi. È un gioco troppo divertente perché si tratta di testi che
hanno diversi significati a seconda di come vi svegliate: se siete incazzati,
viene fuori il demonio, se siete felici viene fuori il contrario… Comunque
sia, a parte tutto, ho sempre odiato quelli che traducono un semplicissimo Mi
sono rotto i coglioni” in I can't Get No (Satisfaction), per cui, oggi
che mi sono svegliato a metà strada tra l'incazzato e il felice, la
traduzione sembra essere un buon compromesso. (Maximilian Dutchman.
Lisbona, aprile 2018; Rock Files)
SUNDAY DUKE I’m so bored … tired … wired … admired … loud …
proud … stoned … stout … dazed … confused And … I just reall don’t matter who you are… what you are Non chiedetemi perché sto spaccando tutto Chiedetevi perché mi avete rotto i coglioni? DUFFY DUKE Pretty little baby… little baby Rock’n’Roller Let me take your hand … and you … and
you can give it all Let me play my part… let me take your
heart Free your truly dreams … pretty little
spark Turn your switch at on … we’re joinin’ into Rock and Roll Beauty little dancer … pretty
little Rock’n’Roller It’s easy like a kiss … so please … you
can join’ the band It’s over and over again … like to go on
over the bend … Turn your switch at on… we’re joinin’ into Rock and Roll And I forget ... what I am Yes I forget … what I am Sweetie little baby you know … that I am
in trouble again Beauty pretty dancer … yeah … I’m still
walking my way Let me play my part … in my Cadillac Free your secret dreams … cherry little
spark Turn your life at on … and on … and on …
and on dance again … Piccola bambolina … lo senti il Rock’n’Roll Prendi la mia mano … lascia fare a me Fidati di me … avremo un cuore solo Avremo un sogno tutto nostro … acceso E bruceremo nel Rock’n’Roll Scatenati ... Dolcezza Lasciati andare … lo vedi com’è facile? Lasciati guidare … andiamo oltre il confine E vivremo nel Rock’n’Roll Mi fai dimenticare per un attimo chi sono… Biscottino … lo sai che sono un disgraziato Amore mio … io vado avanti sempre così Ma dammi una chance … sali con me Avremo un sogno tutto nostro … acceso E bruceremo nel Rock’n’Roll DIRTY DUKE Dirty Duke is going to Vegas to waste
some money away Dirty Duke is going to meet us to give
his love away He's got a shiny silver engine … he's
got a golden gun He needs to do some other gambling … he
wants to rule the show Dirty Duke has come to Vegas to drive
his thirst away Dirty Duke has come to meet us to dry
some bank again He's got a lusty guardian angel … he's
got another one He doesn't mind... he doesn't care
… 'Bout any other fuckin' gun Love is not a game to play Love… you your part again Quando Dirty andò a Las Vegas per sputtanare tutti i soldi della
rapina Non gli fregò nulla di starsene nascosto e coperto Pensava di avere macchine e pistole d’oro, e di essere quello
che comanda il gioco E poi credeva di avere un angelo custode tutto suo, anzi, due Ma non sapeva che l’amore è un gioco truccato… il banco vince
sempre DISCO DUKE Shake it … Feel it … Move it … Goove it … with the Disco
Duke When I look into your eyes I can fell
myself alright I can dance for days and nights I will rock yo for tonight I will make you really right You will dance for days and nights Bimba! Ballami addosso! DOORZZ DUKE She oozes dance appeal … and I can feel
it so real She oozes sex appeal … I’m waiting her
to reveal … Keep your eyes on the road … keep your
hands on your car Keep your eyes on the road … you gotta go to the bar …
you gotta go
not so far Wake up late in the morning … and
I ain’t got a
beer Wake up late in the morning … she needs
more of my beard Wake up without a beer … feeling rusty
like a deer … she needs more of my beard Now you need a new shore … you were
sailing for more Yes you need a new shore … but you know … every
beach is a whore Lei mi provoca … mi fa sentire vivo Voglio vedere dove vuole arrivare Devo stare concentrato … ma ho bevuto troppo Vuole portarmi lontano … e si avvicina Ho la faccia di un relitto e sono più arrugginito del trattore Le donne in divisa blu … sono tutte cattive LADY DUKE If you want to be my moon … I’ll be your ocean If you want to be my alien … I’ll be your starship If you want to be my Queen … I’ll be your servant If you want to be my star … I’ll be your roadie If you want to be my kiss … I’ll be your garlic If you want to be my meat … I’ll be your vegan If if you want to be my chain … I’ll be your pain If you want to be my fire … I’ll be your love If you want to be my Judas … I’ll be your Jesus If you want to be my god … I’ll be your bigot If you want to be my gun … I’ll be your head If you want to be my yoko … I’ll be your Johnny My Lady Duke Luna = Oceano Alieno = Navicella spaziale Regina = Servo Rockstar = Roadie Bacio = Aglio Carne = Verdura Tortura = Dolore Fuoco = Amore Giuda = Gesù Yoko = John Amore mio = Tu JACKAL DUKE Jackal … you traitor … Asshole … you dung … I met your
wife … that bitch … You coward … you bastard … You wanker … for life … You
spit … you piece of crap You Poser … you’re just a fag .. You nil … you don’t mean nothing … Deep in your soul … you’re rotten … Sorry man … it’s just a bad day And so fuck off Sciacallo, traditore, stronzo, pezzo di merda, cornuto, codardo,
bastardo, cazzo moscio, mezzasega … Spazzatura, frocetto, frociaccio, non vali un cazzo e sei profondamente
marcio … Scusa … giornataccia BROWNIE DUKE All we have a master… he’s a master blaster … Obi Wan Kenobi Duke All we have a leader… Eagle of the
losers … he’s the Johnny Koenig Duke All we have a captain … he’s always on
the fast lane … he’s the James Tiberius All we have a tripper… who could help
you longer … he’s the very Doctor Duke All we have a planet… surfin’ with an
alien … he’s the Silver Surfer Duke All we have a birth … fallin’ to this Earth … he’s
the greatest the White Duke There’s a pinky moon… Mojo Workin’ … ‘n dust my broom … he’s the only Goldrake Duke There’s a leather moon… Mojo Workin’ … ‘n dust my broom …
Arthur Fonzarelli Duke Universe is not a limit … for the
Brownie Duke Brunetto è il nostro maestro Jedi … È il comandante Koenig, il Capitano Kirk … Lui è Doctor Who, Silver Surfer … David Bowie … Lui è meglio di Actarus e
di Fonzie … La sua casa è l’universo AMING DUKE He’s the best in town … they’re calling
him The Arming Duke He’s the gunny clown … they’re calling
him The Arming Duke When they try to put you down … don’t
worry, there’s The Arming Duke At the end of every day … in your pub…
there’s The Arming Duke When your love is on the way … don’t
cry… there is The Arming Duke When your money are going away … stand up… there’s The
Arming Duke If you lose yourself around … you’re
safe… there’s The Arming Duke When your team is loosing
ground … believe … there is The Arming Duke When your myths are falling down … go
on… there’s The Arming Duke I tell you load and clear … now he’s got
a beer Trow another pound … he will have another round The kids are goin’ to burn down the house Lui è il numero uno ... lui è l'Armando Se cercano di spezzarti le gambine … non ti devi preoccupare Se sei distrutto da una giornata di lavoro infame … beviti una
birra con lui Se la tua morosa sta venendo a rivendicarti la vita … non
piangere Se hai finito tutti i soldi … resisti … se sei depresso … sei
salvo Se la tua squadra ne ha presi Se i tuoi eroi sono finiti nella merda … tranquillo Ma non dimenticare di pagargli un’altra birra Se vuoi che i suoi ragazzi facciano saltare in aria il palazzo BARACCA DUKE Under the Baracca’s Bridge … Little Piero … doin’ a shit All we have to say “Hooray! Piero!” And the Doctor comes to see … And
he said “Is All we have to say “Hooray! Piero!” Sotto il ponte di Baracca c’è Pierin che fa la cacca La fa dura, dura, dura e il dottore la misura La misura 33 … uno … due … Evviva!!! LUCKY DUKE Love is just a trick … a buck Love is just to suck … to fuck Love is like a drug … a cure Love is not so bad … not so good Love is only dirt … only flirt Love is like to fly … to die And I'm just fallin’… yes I’m fallin’ And I'm just fallin’ in love Ha fatto più morti l’amore della fame RASTA DUKE She lives to break my balls … to smash
my bones … to drive my van She lives to rule my bulls … to burn my
beans … to thrill my skin She lives to steal my bike … to crash my
toys … to drink my Stock 84 She lives to brush my tail … to slash my
dreams … to drill my cock … she lives to love in vain She’s my Croco-way Baby … And I am a Loco-way dude …
the Croco-way Baby …
the Loco-way Duke … free your dog Lei è una rompicoglioni … una scassaossa Non imparerà mai a parcheggiare … e vuole comandare la stalla Vuole dar fuoco al mio orto … e farmi vivere nella paura Mi ruba la bicicletta … e mi rompe i modellini Burago Si è bevuta l’intera botte … e ha dato fuoco al mio divano Lei è una triturasogni …
una vera scassacazzi …
e non sa cos’è l’amore Ma io l'amo nonostante quella sua pupilla verticale? … ma è meglio liberare il cane prima che si mangi anche quello LOVE DUKE Standing on a line … waiting for a dime Standing on a tree … waiting for a pee Standing on a beach … waiting for a bitch Standing on a dock … waiting for a yacht Standing on a crossroad … waiting for a
boardwalk Standing on a car … waiting for a wall Standing in the black woods … And I’m just looking for a lover I’m an ordinary loser … you know I don’t matter about those … rainy days I don’t matter about those … sunny days ‘cause love is enough Avevo finito i soldi del parchimetro … mi scoppiava la prostata Ho pisciato sulla sabbia nell’attesa di quella puttana Lei è tutti quegli stronzi che gli piace frequentare Dovrei metterla sotto con la macchina e tornare ai boschi da
dove arrivo Sono un povero coglione … ma non mi frega se piove o no Ho dato fuoco a tutto … amare è bruciare SERGENT DUKE You can buy guitars … a drum … a
microphone You can buy a harp … a flute … a tuner You can buy a keyboard … a cable … a
songbook You will be a star … on tour … baby you
will drive my car You will be The Man … The
Boss … The Biggest One Viva Sergeant Duke Tra campi di fragole, sagrati di chiese Quartieri d’infanzia e cortiletti da piovra Tra tour magici e misteriosi circondati da perline norvegesi Verrà Keith Richards e si berrà tutte le vostre birre BABY DUKE The moon … will join the sun … the night
… will join the light … the Boogeyman …
will join the Boogie The Dark Man … will join the Lullaby …
the Howlin’ Wolf …
will join the Blues And the Lizard King … will join the joint Dream… follow your dreams Sogni d’oro … Ducolis: il peccato mortale Lo avevamo detto
che erano selvatici questi Ducolis, ma pensavo fosse uno scherzo, un gioco da
teatrino di provincia per rendere più accattivante la loro strana figura. E
invece? Invece scompaiono praticamente del tutto, rinunciando a realizzare
l’ultimo album che hanno scritto, ma lasciandone una testimonianza Live
nell’unico loro concerto del 2019 (Live
At Nistoc). Defence. Ecco il titolo del lavoro che
era in programma. Pensavo fosse un messaggio di resa, di fuga, invece, era il
solito grande grido dei Ducolis che, utilizzando un tipico gergo sportivo (hockeystico, nella fattispecie), avevano in serbo 8
canzoni di puro e liberatorio rock’n’roll. Questi sono gli
appunti che mi sono permesso di aggiungere a una scaletta originale (nda. unica cosa, insieme ai testi, che mi era stata
anticipata) che avrebbe sicuramente confermato e arricchito quanto già
raccontato in Free Your Dog (e
nell’allegato racconto Pescegatti e
pescecani) L’album avrebbe
dovuto aprirsi con una Porky Duke che
sembra raccontarci il peggiore degli esseri umani moderni: l’attempato
nostalgico, imbruttitosi senza rendersi nemmeno conto di niente. Accadono
cose vere e accadono cose immaginate, ma il nostro “maiale” da veranda, non
si pone il problema. Porky DukE I'm at the top ... yeah ... the duke at the top I'm in the plot ... yeah ... the duke of the plot I'm in a bog ... yeah … the duke of the bog I'm in the flood ... yeah … I'm the duke of the
flood I’m at the mop ... yeah ... the duke of the mop I’m just a flop … yeah ... the duke is the flop Duke in
the porch I give
you so much Duke in
the porch I like
you so much I'm
driving faster ... I'm driving a Porsche I'm
getting faster ... I'm in total control I'm flyin’ faster ... I'm flyin’
alone I’m goin’ faster … yeah … the Duke in the porch Sono il migliore, sono il
peggiore Amo la mia veranda È qui che posso darti il meglio Sono il migliore… Forse il secondo
brano è un omaggio a Franco Califano, o forse ci conferma che il nostro Porky Duke sta esasperando volutamente le
cose di cui non vuole rendersi conto. C’è della consapevolezza che inizia ad
emergere, e il solito giochetto della “supplica amorosa” in chiave rnr assume toni che non sono chiari fino in fondo.
Stilemi lirici di Chuk Berry, di Little Richard, riportati con piglio Springsteeniano (quello di Ramrod, o di Two Hearts,
quello allievo e servo del rnr old style) Califfo Duke I tried to love you … I tried to kiss you … honey But at the really end I’m still alone … I give it up I gave you roses I brought you candies But at the really end I’m still alone … I give it up So tell
me why … please tell my why … Tell me
the day when you could be mine I’m goin’ to die … I don’t know why … So tell
me why … please tell my why … Tell me
the day when you could be mine I’m goin’ to die … no way to try … baby be mine … Just
tell me why … so tell my why … Tell me
the day when you could be mine It’s me
… myself and I … goodbye I brought my faith… Johnny And I lost my mates … Mommy But at the really end I’m still alone … I give it up I brought you jewels I lost this duel But at the really end I’m still alone … I give it up Le sto provando tutto, amore Dimmi il giorno che ti avrò L’attesa mi uccide Tornano i “miti”
dei Ducolis.
Un approccio cinematografico-letterario che in questa Mexico Duke ci racconta di un ragazzo messicano clandestino che,
arrivato a Los Angeles, si
innamora delle bellezze di Downtown. Classici cliché che, in veste quasi RhtB, ci regalano un esercizio di stile meravigliosamente
riuscito. Mexico Duke Downtown girl … walkin’ on
shopping I see you around … and you’re so excititn’ My dreaming rose … smell up my days … again Too many Martinis … It’s nice to be easy I’m your Valentino … you light up my days My beautiful curse … and you wanna be my nurse … High
school baby … high class baby bye bye Love is
a war … it’s only for soldiers Fight
by my side … And I
will be your comrade … girl Love all your enemies … sugar … For shure they will love
you … cougar We need to be loved … ‘cause
love it’s all … is all we need You are a winner … don’t kill me I’m your supporter … please feel me Wonderful creature … you the future to me? High
school baby … high class baby bye bye Love is
a war … it’s only for soldiers Fight
by my side … And I
will be your comrade … girl Downtown girl … always on shopping Watchin’ you
around … you’re bloomin’ besides me My flavourite flower …
still in my days … again Provaci con me Rischiati un messicano Saremo amici… Il capolavoro
dell’album, Brainless Duke, si dipana in stile Pulp (nel senso letterario del
termine) per raccontare l’evolversi emotivo e fisico del più classico dei
momenti bui dell’uomo normale: da Heartbreak Hotel,
a Nothing Compares To you, passando, perché no, per Always di Bon Jovi. Un
brano apocalittico, intriso di un malsano desiderio di autodistruzione. Roba
che avrebbe potuto stare benissimo negli album di Lou Reed di fine ’70. Brainless Duke Thirteen days ... and I lost my job I lost my truck ... and I lost my flat Fourteen days ... I lost my cat Don’t
give a damn … I’m ok … Fifteen days ... and I can wait I lost my cup ... and I lost my faith Sixteen days ... and I lost my hate Don’t
give a damn … I’m ok … Don’t
give a fuck … I got one more day … Seventeen days ... and I still sound I lost my sound … and I lost my band Eighteen days … I lost my friends Don’t
give a damn … I’m ok … Don’t
give a fuck … I got one more day … Nineteen days … and I lost my brain Twenty days … and I lost my ways And maybe the next … could be the best Don’t
give a damn … I’m ok … Don’t
give a fuck … well ... I got one more way … …
walking the boardwalk … the boardwalk … I walk … Twenty-one days … and I lost my fish … Passano
i giorni Riesco a camminare A rimettere
temporaneo ordine nell’analisi del personaggio Porky Duke, arriva un omaggio a Chuck E Weiss. Un rockabilly divertente, e costruito con mestiere, che
va ben oltre la classe. C’è molto Tropicana Motel
in questa canzone e i riferimenti a Dino Martino, in stile quasi Happy Days,
sono ciliegine su una torta che sembra essere stata imbottita di dinamite. Chuck E. Duke You're so funny … you're so fine You're so good … you're in the mood I love
you more … I love you ancora So love
me more … so love me amore You are the cream ... so make me scream You are my dream … so let me in I love
you more … I love you ancora So love
me more … So love me amore And
dance dance dance
I wanna dance all night And
dancing dancing … on the dance DANCEFLOOR 'cause we got fun fun fun ... I love you amore A lot
of fun fun fun ... I love
you more Fun fun fun ... I love you amore Fun fun fun ... I love you ancora It’s
ting-a-ling-a-ling …
and you'll sing "Vita bella" It’s
tippy-tippy-tay … like a gay tarantella Rockin’ the
moon … And
dance dance dance
I wanna dance all night And
dancing dancing on the dance dancefloor 'cause we got fun fun fun ... I love you more A lot
of fun fun fun ... I love
you ancora Fun fun fun ... I love you amore Fun fun fun ... I love you ancora Io e te Nessun altro Altro capolavoro è
questa Pissed Off Duke che ci ricorda molto i Pearl Jam che accompagnano lo zio Neil Young (Porky
Duke?) in quel Mirrorball
che ricordiamo tutti con grande gioia. Qui non ci sono fronzoli. Puro
Rock’n’Roll, di una cattiveria che ci ricorda, a tratti, quella già espressa
in Jackal Duke. Cattiveria
repressa che se ne esce, come è naturale che sia, con violenza. Pissed off Duke Anyway I got to run I cannot raise my hands … you mister Anyway I got no time No way to say you why … you
sister Anyway I got to ride I cannot move my hands … you master Anyway I got no time No way to say you … hey … my my Hey
mister … leave me alone I’m
really pissed off … pissed off Leave
me alone … because I’m pissing myself … Anyway I got to fight I got to use my hands … you mister Anyway I got the time I can explain you why … you
sister Anyway you got to hide You got to feel my hands … you master Anyway it’s just the time No time to say you … hey … my my Where’s
my monkey … Where’s
my donkey … Honky tonky crazy lazy baby … Sono pazzo, levati dai coglioni Non è
un consiglio… È forse con I See D. Duke
che il vero obiettivo di questo disco viene rivelato. Del resto è in questo
brano che aleggia il claim sportivo “Stay
in defence”. Analisi banale, ma efficace forse
proprio per questo, della banalità della vita sociale moderna. Una schifezza
di giungla egoista in cui sbagliarsi, per colpa della fretta, e comprare per
sbaglio birra analcolica, non è un autogol, ma un capo d’accusa senza
possibilità di difesa. Troppo divertente. I See D. Duke It's over and over ... again My heroes are goin’ to
play Another great Superbowl
day My fellows are comin’ … my
brothers are comin’ to stay Well… I don’t like to go to the mall And… I don’t like to go through this hell People are bad … women are worse They carry themselves all the hate of the world Defense … defense Be
strong in defens It's over and over ... again Morons’ are goin’ to play We have the meats … we have the chips … We have the sauce … fuck!!! I need only
beer!!!!!!!!!! In parking the rule is: “no yield!” I don’t fear to burn in this hell Today is slow price ... it’s just for today You pay a six-pack … and you can have ten Defense … defense Be
strong in defense It's over and over ... again My heroes are goin’ to
play It's over and over ... again Our heroes are goin’ to
play It's over and over ... again … And I did the greatest mistake It’s non-alcohol … it’s non-alcohol … it’s
non-alcohol Fuck It’s non-alcohol… Vorrei quella in offerta
… Grazie… La chiusura, come si
può temere, è assolutamente profetica. I Ducolis scompaiono, amore o
non amore. Un brano che sembra essere figlio di Shall Be Relesead, ma fornendoci una
liberazione da leggere in chiave negativa. Forse un modo cattivo di chiudere
un album, ma pur sempre con il messaggio: “non importa, me la caverò”. jersey Duke Spending time … and time again Rock’n’Roll is on the way Wasting time … and time again … my love Rock’n’Roll is on the rocks Nevermind … you are mine Nevermind I feel fine I watch
the sky over the wall In the
sunset … no one else I wish
the sky beetwen these walls In the
sunset … with myself Yes you know … where you
belong And I know … where I belong … too I can feel it in my blood … my love Rock’n’Roll is on the rocks Nevermind … you were mine Nevermind I feel fine I watch
the sky over the wall In the
sunset … no one else I wish
the sky beetwen these walls In the
sunset … with myself City’s streets … we’re walkin’
on They got the rythym …
beating on … and on Rock’n’Roll is out of tune … my love Rock’n’Roll is on the rocks Non importa… Me la caverò… Tutto qui. Delusi?
Lo sono anch’io. I Ducolis,
capitanati da quel “mostro” di Alessandro
Ducoli che, incredibilmente, non
si capisce come faccia a non essere valutato per quello che è (a fronte,
peraltro, di episodi incresciosi della musica italiana, rock e non, che
vengono sdoganati come genio… evito di farvi nomi e titoli, prendetene uno a
caso di quelli che sentite per radio), sembrano aver preso strade diverse.
Considerato che gli altri tre Ducoli sono anche meglio di lui, tutto questo
mi lascia senza ulteriori parole. (Maximilian Dutchman. Lisbona, febbraio 2020; Rock Files) |
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