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CARTELLA STAMPA BRIXIA
EDITION (2017) I Brother K sono: Alessandro Ducoli
(voce in maladea, reading in sotterranea II e punto di luce), Andrea
Bellicini (voce in maladea, chitarre noise in sotterranea II, disarmonia,
maladea e brain strike), Andrei Kutov (pianoforte, synth, programmazioni e
arrangiamenti), Federico Troncatti (compositore sperimentale), Boris
Savoldelli (voci ed effetti vocali). Scritto, arrangiato e prodotto dai
Brother K (tutti i testi sono di Alessandro Ducoli). Fotografie nel booklet packaging di
Fabio “Mr. Slade” Gamba. Un grazie
particolare a: Teo Marchese (batteria), Morris Peretti (chitarre), Mario Stivala
(chitarra in Gennaio 1971), Giuliano
Muratori (tromba in Disarmonia, Il mio cane non si muove quando prego e Punto
di Luce), Paolo Filippi e il Cavo’ Studio per la registrazione di
Subterraneans, Gabriele Rondini e Paolo Panteghini per le chitarre e gli
amplificatori, Furio Sollazzi per aver suggerito la realizzazione di Io?. Un
grazie molto particolare a Mark Murphy per averci regalato il reading di
Subterraneans. THE BROTHER K
..
Federico Troncatti .. Boris Savoldelli ..
Andrea Bellicini .. Alessandro Ducoli .. Andrej Cutov THE GUEST .. Mark Murphy ..
Ellade Bandini .. Ares Tavolazzi .. Fabrizio Bosso and High Five .. Teo Marchese .. Paolo Filippi .. Gianluca Petrella .. Max Gabanizza ..
Gendrixson Mena .. Morris Peretti .. Alessandro Galati .. Giuliano Muratori
.. Mario Stivala .. Tino Tracanna .. Sandro Gibellini .. Max Furian Band .. An Italian
Kerouac tribute!!?? Who would have believed...Boris Savoldelli’s voice sounds
so very much of a part of this....for one reason, he was the originator of
this idea to give Kerouac to the Italian readers and fans...his voice has
such a sympatico feeling coming out of the music and writings they all did to
further this dynamic project along .
Fernanda Pivano, that lovely lady from so many eras of ideas and love
and writers and writings from the heart of Jack Kerouac and other writers he
inspired, had made Boris sing mellow
and soulful renditions that even he didnt't know he had these in him!!!!!!! Mark
Murphy (26 nov. 2004) Federico Troncatti (classe
65, compositore di musica sperimentale contemporanea, diplomato al
Conservatorio di Brescia in composizione e armonia), Boris
Savoldelli (classe 70, vocalist che proviene dalla scuola
di Mark Murphy con cui studia e collabora attivamente in Italia e negli Stati
Uniti), Andrea
Bellicini (classe 74, bassista e autore attivo
nell'underground italiano), Alessandro
Ducoli (classe 71, cantautore), Andrei
Kutov (classe 66, pianista e arrangiatore, laureato al
conservatorio di Rostov-sul-Don, Russia).
Oggi in collaborazione
con Paolo Filippi e Teo Marchese del Cavò Studio di Bergamo
sta per uscire un'altra versione di "Degeneration Beat". Nel lavoro
compaiono diversi musicisti che hanno contribuito a riconoscerne la “positiva
follia”. Tra questi figurano Mark Murphy, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi,
Fabrizio Bosso and High Five, Max Furian and band, Tino Tracanna, Gianluca
Petrella, Max Gabanizza, Sandro Gibellini, Gendrixson Mena. |
Brother K, Degeneration Beat
(2004, pre-release; 2006 release; 2017 Brixia Edition) Conosci Kerouac? solo avvicinare ad un'ipotetica definizione di
Beat? Io non credo. Non vedo grandi forme di Beat nell'Italia di oggi. Tanto meno al
nord. Sono presuntuoso? Pazienza. Forse non ho capito niente né di Beat né e di
Italia. Voi? che appartengono alla corrente letteraria della
Beat generation (alla fine di questo "viaggio" mi documenterò). I miei
compari mi hanno coinvolto in questo lavoro proprio perché non conosco Jack Kerouac. Proprio
perché potessi inventarmi un mio personale concetto di Beat. Un esperimento.
Loro si sono limitati a darmi qualche informazione sullo stile e filosofia di
vita di Jack Kerouac e sulla musica che occorreva ascoltare per provare a capirlo. Il
resto è solo un esperimento.
Kerouac sia stata reputata una condizione
necessaria per conservare quella naturalezza che mi è stato spiegato essere
propria della Beat generation. Scrivere Beat sapendo cos'è il Beat non è Beat. Forse. Non
lo so. Non so neanche questo. Non importa.
continuo" (questo era uno dei punti fermi
spiegatomi riguardo a Kerouac), senza una metrica particolare e senza associare il
flusso di voce a particolari suoni, armonizzazioni e melodie. Solo scansioni
ritmiche. Utilizzate semplicemente per "fermare" alcune cose che mi premeva
fossero ben chiare nel mio personale concetto di Beat (tralascerò momenti, stati d'animo,
luoghi e condizioni fisiche reali e "create").
In questo modo ho individuato "la
storia". Un ibrido di storia. La prima bozza di questo lavoro era pronta già prima dell'estate: A
Kerouac italian experience.
Parker o Lester Young. Credo qualcosa di simile.
Il Bop anni '50 è …. |
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